Tucco ciò che è nel segno, che il segno dà e attraverso di esso si manifesta.
sabato 6 dicembre 2014
Paesi Tuoi - Cesare Pavese (audiolibro)
"Paesi Tuoi" , scritto nel 1939 e pubblicato nel 1941 da Einaudi, costituisce l'esordio narrativo di Cesare Pavese.
Ciò che spezza il lettore e lo piega all'ondulazione linguistica di Pavesa è la crudezza, la nudità delle parole che smettono di inebetire, di ammaliare ; esse smettono di "dover arrivare a", esse parlano e basta.
S'inbevono, piuttosto, di quell'amarezza che nell'opera del Nostro è onnipresente - come si vede perfettamente nei suoi diari.
L'armonia delle campagne piemontesi - che Pavese amava- non salva il protagonista, Berto, dalla disillusione, e anzi stride in maniera notevole con gli atteggiamenti ed i silenzi dei contadini che vi ci abitano.
Che forse il ritorno di Berto alla campagna rappresenti un tentativo di Pavese stesso di raccontare le sue origini per affrontarne, dunque, il definitivo distacco? In tal caso, cosa rappresenta la conclusione - nel senso di chiusura?
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